
RENZO SBOLCI
Pittore, grafico, scultore.
Metopa, termine lessicale che ci riporta alla cultura storica artistica, vista, non come realtà unidirezionale, ma circolare, non mimesi, ma processo di personalizzazione.
La Metopa, elemento figurativo, presente nella cultura greca, considerata come luogo riservato alle divinità, in quella bizantina topos epifanico, in quella gotica residenza esplosiva di luce e di spiritualità .
Con il titolo Metopa l’artista ha voluto comunicarci come per Lui l’arte è un campo di ricerca e di sperimentazione, ove i vari elementi stilistici vengono tradotti in espressione di vita.
Angiolina Petecchia
Metope
Matite su legno compensato ritagliato e sovrapposto.
Dimensioni cm 60 x cm 60.
Anno di realizzazione 2014.
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METOPA n.4 METOPA A RIGHE METOPA n.17 METOPA ROSE METOPA GIOVE METOPA n.6 METOPA n. 5 METOPA FRANCIA
il Mare ed il Pesce
il Mare come luogo e materia che da la vita,
il Pesce che è rappresentazione essenziale di ogni forma vivente,
unione di due curve opposte, la concava e la convessa
il Mare dove tutto si raccoglie, dove tutta la storia trova finalmente pace e lentamente si trasforma in nuova materia vitale
le Metope come piccole storie circolari dove l’inizio s’abbraccia con la fine, situazioni di vita tutte eternamente uguali, eppur sempre diverse
le Metope come spazi chiusi bloccati, pozze d’acqua di mare dove si consuma tra sentimenti opposti la Vita
BIOGRAFIA
Renzo Sbolci nasce a Livorno nel ’47.
Artista da sempre, fin da piccolo restava affascinato ad osservare il padre dipingere.
Si diploma al liceo artistico di Carrara e passa all’insegnamento della pittura, della ceramica e della storia dell’arte nelle scuole della sua città.
I suoi esordi espositivi, subito nel solco della astrazione e del materico, risalgono agli anni ’80 con varie personali e collettive a Livorno, Pisa, Lucca e Firenze.
Dal 2000 dopo un ventennio di pittura su tela si dedica alla pittura su legno che gli permette di realizzare opere aperte e di maggior spessore.
Da quella data si intensificano le sue partecipazioni in personali e collettive.
Attualmente il suo lavoro è seguito da galleristi di Pisa, Ferrara, Roma, Caserta, Palermo, Firenze e Torino. Espone più volte anche in Olanda e Belgio. Sue opere si trovano in collezioni private e ospitate presso istituzioni locali.

TOTEM
Matite su legno multistrato
POSEIDONE (cm 45 x 180) anno 2018
MINOTAURO ( cm 55 x 100) anno 2017
BOATO ( cm 50 x 100) anno 2017
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BOATO POSEIDONE MINOTAURO

DISEGNI
Questi sono 4 dei più che cento disegni realizzati in questo anno. Sono tutti realizzati su carta Fabriano, colorati solo con matite oppure lasciati in b/n – Misura cm 24 x cm 33.
Spesso il momento iniziale dell’opera viene fatto ad occhi chiusi.
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UNDICIMAGGIOVENTIVENTI E IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE IN PRINCIPIO S’E’ PROSCIUGATO IL MARE
Critica
La passione per l’arte ha segnato, nell’ambito della sua carriera artistica, significativi passaggi, dal figurativo, agli studi formali e materici, dall’accademismo alla combinazione di pittura e scultura e all’uso di materiali e tecniche diversificate.
Egli ha ereditato lo spirito espressionista per l’uso dei colori, futurista per l’intreccio di linee che creano un ritmo calibrato, silenzioso, musicale e lirico.
L’incastro di linee taglienti presenti nelle opere esposte e l’uso di cromie alchemiche diventano diario di trascrizione grafiche ricche di emozioni, suggestioni e di passioni sublimato dalla luce.
Attraverso la sua potenza creativa ha sottolineato come per Lui l’arte, non è legata, ma possiede una sua vita interna, una energia e un’identità in fieri.
Le sue opere restano aperte a infinite interpretazioni ove il tempo, gli spazi, le campiture cromatiche e luce vengono trasfigurate, offrendo all’osservatore la possibilità di liberarsi dalla materialità e di condurlo in una dimensione onirica.
Angiolina Petecchia
Una carriera d’artista
fine anni ’70
Fin dai primi esordi che risalgono alla fine degli anni ’70 il lavoro di Sbolci si è sempre mosso nel solco delle astrazioni europee e del materico.
Alla base di questa ricerca c’è sempre stata la volontà di un linguaggio essenziale.
fino al 2000
Gli anni fino al 2000 sono stati vissuti a fasi alterne dove a momenti di grande produzione seguivano periodi di riflessione mai comunque statica.
dal 2000 ad oggi
Dal 2000, ritenendo concluse le esperienze della pittura su tela colorata con vernici acriliche, smalti mescolati a sabbie, catrame, Sbolci ha dato una nuova svolta al suo lavoro: alle tele ha sostituito il legno che poteva sagomare e forare in modo da farlo espandere sulla parete e colorato solo con matite e pastelli cerosi.