Mondi BLU

R I T R A T T I

Elena Grassi ARYA

Arya usa il blu per sottolineare l’idea della libertà, della potenzialità energetica, della dimensione onirica, del superamento del turbinio esteriore attuale, dell’infinito, dell’eternità e dell’approccio ai regni soprannaturali. Con l’uso della monocromia e di materiali sperimentali quali, carta copiativa e inchiostro nero, la pittrice ha preso in esame la figura della donna non per mostrare la sua debolezza fisica e psichica, ma per far sentire la sua presenza che diventa un mezzo per narrare di noi stessi per entrare in contatto con noi. Il soggetto da Lei scelto diviene un elemento che Le permette di superare la cristallizzazione delle funzioni che la società ha ascritto alla donna. Il colore blu è inteso dalla pittrice come strumento di stile.  L’immagine variegata della donna fuoriesce dagli spazi restrittivi, osserva il mondo lo esplora e supera le varie barricate con la sua forza, con la sua intelligenza ed energia, creando un mondo ove il sogno e la speranza predominano.

Testo critico Angiolina Petecchia

Lo spettatore si lascia trascinare da questi volti che emergono da un mare oscuro e si stagliano sulla superficie pittorica, diventando veicoli dialogici ove ogni forma di casualità si stempera, dimostrando che l’arte è, topos ideativo e meditativo. La sua monocromia diventa materia viva e significante, vista come unico tempo di percezione e di uno spazio senza limiti, a sua volta generatore di eventi reconditi.

Il blu è stato utilizzato nei vari periodi della storia dell’arte dall’egizio a quello contemporaneo. Lo troviamo in P. Picasso per esprimere stati di malinconia, in  V. Kandinsky come esaltazione della musicalità e in Yves Klein per accentuare il carattere vitale e spirituale. Arya riconosce l’autonomia del colore e la sua proprietà espressiva e il suo valore, considerato come riproduzione del flusso energetico della vita, della coscienza e del pensiero e del superamento delle paure facenti parte del tessuto emotivo.

La sua arte con la trattazione del soggetto femminile ha avuto il potere di diventare strumento per affrontare le problematiche dell’individualità moderna.

BIO

Arya visual.art

La mia pratica artistica considera sempre la qualità e l’ampiezza della percezione, le differenti modalità del tempo, le proprietà dello spazio reale e dello spazio del sogno.

I soggetti delle mie opere sono spesso le Donne trasformate da immagine/oggetto di riviste e quotidiani in streghe guerriere nei collage o frammentate negli intrecci. Qui ancora una volta il mistero dell’immagine rispecchia il mistero femminile.

Considero il mondo un luogo magico e meraviglioso.

Coltivando interesse per neuroscienze e percezione, arti marziali, frequenta il Gruppo Tensegrità di Milano .

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