Eros Maggi – Biografia

La mia storia fotografica parte da bambino, avevo 5 anni quando mio padre mi fece scattare una fotografia ad un aliscafo durante l’attraversata dello stretto di Messina, dal traghetto. Conservo ancora quella foto, era un soggetto in movimento proprio come quelli che ho sempresognato di fotografare. 

Da sempre la passione per le auto, le corse, i circuiti.

A quindici anni la prima macchina fotografica reflex acquistata con le paghette di un lavoretto estivo, la prima di una lunga serie che ancora continua.


Saltiamo più avanti, di vent’anni, 1992, mi venne proposto di entrare a far parte della Galbifoto di Mandello, negozio e studio fotografico di riferimento per i mandellesi e non solo.Accettai con entusiasmo, riuscii così a realizzare il sogno di diventare fotografo professionista,sviluppando tecnica e capacità. La fotografia cominciò ad evolversi lentamente, ma non troppo, verso l’era digitale, la figura del fotografo doveva in qualche modo cambiare, mi dovevo adeguare.

E così, Alla fine del 2001, ci fu il distacco dal negozio, mi presi il cosiddetto anno sabbatico ma senza smettere di cercare nuovi stimoli, di imparare le nuove tecniche. 

Fu in questo periodo che maturai la decisione di tentare la strada dei miei sogni, diventare fotografo di motorsport.


Nel maggio 2003 scrissi una mail ad un professionista del circus della F1.

Rispondendo mi diede la possibilità di scattare con lui ad una gara di campionato Porsche, a Monza e dopo un paio di mesi arrivò una seconda richiesta sempre da lui per una gara a Dijon-Prenois in Francia, stavolta da solo, fu la prima di una lunga serie di trasferte in giro per l’europa.

Mai avrei pensato che quella mail avrebbe cambiato la mia carriera professionale e la mia vita,almeno fino ad oggi.

Tutto andò bene e la collaborazione continuò anche nell’anno successivo fino alla chiamata da parte di un fotografo ufficiale Ferrari che aveva necessità di seguire un evento in Costiera Amalfitana, risposi alla chiamata e, zaino in spalla, andai a Sorrento

I miei scatti piacquero, uno fu pubblicato sul mensile Quattroruote il mese successivo e da quel giorno entrai a far parte del mondo Ferrari, eventi con i clienti più prestigiosi, presentazioni e prime mondiali dei nuovi modelli, varie tappe del Ferrari Challenge in Europa e anche oltre, come Emirati Arabi e Giappone.

I vari eventi mi hanno dato la possibilità di conoscere e far apprezzare i miei scatti a testate giornalistiche come Automobilismo D’epoca, Automobilismo, Autosprint e altri.

Ma non solo automobilistici anche foto in studio, food, gioielli, reportage in vari settori.

Era il 2007 quando ricevetti una chiamata per un servizio sulla pista di Adria direttamente da Automobili Lamborghini, avevano notato alcuni miei scatti e fui chiamato “a corte” a Sant’AgataBolognese per discutere il contratto.

Da allora è stato un crescendo, non senza difficoltà, di opportunità.


Oggi seguo, per Lamborghini, tutti gli eventi, dai test-drive al campionato monomarca denominato SuperTrofeo, passando per gli eventi in pista e sulla neve, alle presentazioni delle nuove vetture,in tutto il mondo. 

Il 2015 con Lamborghini è stato per me un anno eccezionale, ricco di avvenimenti e di     soddisfazioni, per citarne alcuni, la 24 ore di SPA in Belgio, dalle esperienze sulle nevi di Livigno fino ai desertici circuiti del Bahrain e degli Emirati Arabi, il Raid Londra-Cannes al seguito della carovana benefica di Cash&Rocket, il Festival of Speed di Goodwood in inghilterra e per finire le Finali Mondiali Supertrofeo a Sebring in Florida e il lancio mondiale della nuova Huracan in Qatar.


Non è stato facile, rimettersi in gioco a quarant’anni, adattare le conoscenze fotografiche alla nuova era digitale, investire in attrezzature, scontrarsi con altri professionisti e lavorare anche per pochi euro, con il solo scopo di farsi notare e conoscere, prendere al volo le occasioni senza mai dire no. 

Ho riassunto citando le tappe più importanti, tralasciando gli anni bui, quando i ripensamenti e le delusioni alimentavano la voglia di smettere. 

Vorrei dire ai giovani di non trascurare le passioni, di crederci e di avere pazienza, forse oggi siamo abituati ad avere tutto e subito, rifiutando quello che non è immediato, quello che non si vede, ma è dalle cose che maturano lentamente che si ottiene il meglio.

Oggi le macchine fotografiche evolute, i software di ritocco alla portata di tutti uniti ai social network permettono ad un pubblico sempre più vasto di scattare foto, elaborarle e pubblicarle trasformando tutti in fotografi, i “like” alimentano l’ego fino all’esagerazione dando l’illusione di “essere arrivati”, niente di più sbagliato. 

Io sono ben oltre le aspettative di quel giorno del 2003 ma ancora non mi considero arrivato, la strada è ancora lunghissima e tortuosa e ogni lavoro è una sfida, nella mia situazione è vietato sbagliare, dietro l’angolo c’è sempre qualcuno pronto a prendere il mio posto. 

Devo dire sicuramente grazie a mia moglie che ha creduto in me sopportando i rischi, le mie assenze, riuscendo comunque a crescere le nostre figlie ed a lavorare, ai colleghi che mi hanno permesso di entrare nel loro mondo esclusivo, grazie anche ai miei sogni che non hanno mai smesso di occuparmi la mente facendomi dimenticare le difficoltà.

Oggi, a 52 anni, mi piacerebbe portare la mia esperienza nelle scuole e far conoscere la fotografia ai più piccoli, per trasmettere loro la passione, come è successo a me in quel lontano giorno d’estate sullo stretto di Messina.